
Si sono riunite al Centro Sociale, le RSU della Sanità in provincia di Salerno. L’iniziativa, fortemente voluta dalle Confederazioni provinciali di CGIL. CISL e UIL, oltre che dalle Categorie di appartenenza, ha posto al centro il diritto alla salute per i cittadini della provincia di Salerno.
L’attuale situazione è, a dir poco, allarmante: 600 posti letto persi tra il 2013 e il 2014, un numero di posti letto inadeguato alla popolazione della provincia salernitana; distretti sanitari non rispondenti alla loro funzione, tanto per la prevenzione che come filtro prima dell’affido ad una struttura ospedaliera, con conseguente ingolfamento delle attività di pronto soccorso; assenza di una vera rete con i medici di base.
Contemporaneamente, il blocco del turnover e i pensionamenti di questi ultimi anni, con 16.000 unità in meno nel settore in tutta la Campania, hanno fortemente ridotto il personale, con numeri non più sufficienti a garantire un servizio rispondente alle esigenze dei cittadini.
Pertanto, secondo Cgil, Cisl e Uil occorre definire immediatamente le linee guida da mettere in campo per la Sanità in Campania; autorizzare da subito, in via straordinaria, nuove assunzioni attraverso la mobilità interregionale e con contratti a tempo determinato, assumere tutto il personale precario, sbloccare il turnover e indire nuovi concorsi; ridefinire i fondi contrattuali; riorganizzare la rete territoriale per le strutture ospedaliere, i distretti sanitari e i medici di base in rapporto alle esigenze di un territorio così esteso e con una precaria mobilità territoriale come quello salernitano, raggiungere la piena integrazione delle attività dell’Università di Salerno e l’Azienda ospedaliera del Ruggi.