Le influenze della cattiva informazione agiscono negativamente sulle conoscenze degli italiani, il 60% degli intervistati pensa che la contrazione del virus dell’HIV riguardi prevalentemente i tossicodipendenti, le persone con relazioni promiscue e gli omosessuali. La dott. Isabella Cecchini, Direttore del Dipartimento di ricerche sulla salute di GfK Eurisko, spiega: “Questi risultati dimostrano quanto oggi la percezione del malato di HIV sia ancora legata a stereotipi e false credenze dovute probabilmente a carenza di informazioni. Questi dati confermano che nonostante siano passati trent’anni si tende ancora a considerare l’HIV come un problema che non ci tocca direttamente, e per paure – basate molto spesso su una conoscenza stereotipata della malattia e del paziente – si tende a rimuovere il rischio personale“.
Le barriere sociali sono ancora molto alte, 2 italiani su 3 hanno affermato di sentirsi a disagio con persone sieropositive e preferisce non frequentarle. Solo 1 italiano su 3 non ha problemi a rapportarsi con i malati di HIV.
Molto importante il dato che la maggior parte degli intervistati si ritiene “insoddisfatta” dall’informazione: 9 italiani su 10 hanno sentito parlare di HIV, ma non di recente; il 75% pensa che il tema è poco trattato e vorrebbe che fosse più affrontato in particolar modo nelle scuole, sui mass media e dal medico.





