Esauriti i tetti di spesa per i centri accreditati di cardiologia. E così, dalla fine di questo mese, i cardiopatici resteranno senza assistenza. È la prima volta che accade così presto. Negli anni passati il problema nasceva ad autunno inoltrato.
Ne parla Natalia Magnoni, presidente di Federcardio. Ammette: «I primi a non poter usufruire dei centri accreditati con le asl saranno, dunque, i cardiopatici. Si comincerà con la Asl Napoli 3 sud, poi con la Napoli 1 e nel giro di un mese con le restanti aziende sanitarie campane. Non era mai successo a luglio. «È la prima volta che i tetti di spesa vengono sforati così presto. In Campania, dunque, ci sono cittadini di serie a, vale a dire quelli che si ammalano nei primi sette mesi dell’anno e cittadini di serie b, ovvero gli altri a cui nulla è dovuto. A cardiopatici, cronici, oncologici in cura da noi nei primi sette mesi dell’anno non potremo garantire la continuità terapeutica di cui hanno bisogno. Verrà leso, insomma il loro diritto alla salute».
«La cardiologia – riprende Magnoni – è il supporto quotidiano di branche come la dialisi e l’oncologia. I cittadini campani sono quelli che pagano di tasca propria tasse addizionali regionali e quote di compartecipazione alla spesa sanitaria tra le più alte del Paese. Pertanto vengono beffati due volte: la prima quando pagano in più degli altri e la seconda quando sono costretti a pagare per intero le prestazioni di cui necessitano per l’esaurimento anzitempo del tetto economico di branca».





