Intelligenza emotiva: intervista alla Dott.ssa Lombardo.

Intelligenza emotiva: intervista alla Dott.ssa Lombardo.
L’intelligenza emotiva è uno dei principali indicatori nel predire la capacità di avere successo nella vita. Il 90% delle persone con elevate performance possiede un alto QE. Inoltre tale abilità, se ben nutrita permette di stare bene con se stessi e con gli altri, riducendo l’impatto delle emozioni negative.
Ma che cosa è l’intelligenza emotiva, da dove viene come costrutto, quali le sue principali componenti e come migliorarla?
Gardner fu il primo a superare il concetto di intelligenza come QI e a parlare diverse componenti intellettuali o intelligenze umane in grado di combinarsi in vario modo in ogni individuo, il cui sviluppo è influenzato da diversi contesti culturali, i quali tendono a privilegiare un determinato tipo di intelligenza a scapito degli altri.
Il modello delle intelligenze multiple di Gardner comprende l’intelligenza linguistica, logico matematica, spazio temporale, musicale, corporeo cinestesico, l’intelligenza interpersonale ( la capacità di leggere i messaggi non verbali e l’intelligenza intrapersonale ( la capacità di comprendere se stessi, le proprie emozioni e di utilizzarle ciò nelle relazioni con le persone).

Dott.ssa Lucia Lombardo
Goleman amplia i concetti di intelligenza interpersonale ed intrapersonale parlando di intelligenza emotiva, cioè la capacità di gestire sia le reazioni interiori che i rapporti interpersonali.
Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva che, consente di orientare volontariamente i nostri comportamenti in modo da trarre beneficio dalle situazioni, si compone di cinque abilità:
• La consapevolezza emotiva, ossia la capacità di distinguere e denominare le proprie emozioni in determinate situazioni.
• Il controllo emotivo relativo al controllo degli impulsi e dell’aggressività eterodiretta e autodiretta.
• La capacità di sapersi motivare, cioè la capacità di convogliare ed armonizzare le proprie emozioni per raggiungere un obiettivo, reagendo in modo adeguato agli insuccessi.
• L’empatia che consiste nel saper riconoscere gli indizi emozionali altrui dimostrando sensibilità nell’accogliere gli stati d’animo degli altri.
• Un’efficace gestione delle relazioni interpersonali che implica la capacità di comunicare in modo efficace con gli altri e di fare fronte ai conflitti che possono determinarsi in qualsiesi tipo di rapporto.
L’intelligenza emotiva non si impara nei libri o a scuola, ma si apprende dall’esperienza e dell’esperienza. Tuttavia, esistono strategie che aiutano a svilupparla e migliorarla.
Impara ad ascoltare il segnali che ti invia il tuo corpo, cioè a riconoscere gli effetti delle varie emozioni. Prima di esprimere o comunicare le emozioni dobbiamo imparare a riconoscerle.
Per non rimanere intrappolato nelle emozioni negative, prova a fare un elenco delle emozioni che provi, sia negative che positive, e comincia a rafforzare quelle positive. Si chiama autocontrollo e serve a ridurre le emozioni negative piuttosto che amplificarle.
Identifica le situazione di stress ed individua la tua reazione ad essa, poi comincia a riflettere come sostituire questa reazione negativa con una positiva.
Puoi utilizzare queste informazioni per cambiare le situazioni o immaginare un modo migliore per comunicare un problema.
L’espressione o la comunicazione di ciò che si prova è una parte fondamentale dell’intelligenza emotiva. Essa non si limita solo a ciò che diciamo con le parole, ma al modo in cui comunichiamo.
Presta attenzione non solo al tuo comportamento verbale e on verbale ma ascolta ed osserva le parole ed il linguaggio paraverbale e non verbale anche del tuo interlocutore.
Strettamente collegata a questa abilità è l’empatia cioè la capacità di cogliere il punto di vista di come gli altri vivono le situazioni. Queste abilità messe insieme costituiscono una sorta di bagaglio emozionale dal quale attingere nelle situazioni di difficoltà.
Dott.ssa Lucia Lombardo – Psicoterapeuta.
http://www.lucialombardo.it/
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