Petronilla Carillo si era sottoposto ad un intervento chirurgico prima dell’estate, a Milano. Poi aveva deciso di regalarsi qualche settimana di mare e relax nel Salernitano, sapendo che l’intervento era riuscito: erano stati gli stessi sanitari che lo avevano avuto in cura a consigliarglielo. Invece, per un milanese e la sua famiglia, la vacanza si è trasformata in tragedia. L’uomo è deceduto dopo il ricovero all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, dove era andato a seguito di dei dolori lancinanti, e i suoi familiari ora intendono vederci chiaro su quanto accaduto, e soprattutto vogliono capire se ci sono, e di chi siano, le responsabilità mediche. Di qui la denuncia e il conseguente sequestro della salma da parte della procura di Salerno.
Sarà il sostituto Silvio Marco Guarriello, titolare del fascicolo, a conferire questa mattina l’incarico peritale per accertare se l’uomo sia deceduto per effetto di una «distrazione» da parte dei medici che lo hanno operato in Lombardia oppure di quelli salernitani che lo hanno preso in cura. Insomma, obiettivo del magistrato è anche capire se si sia trattato di una fatalità oppure di un errore medico per valutare il da farsi. E per consentire la corretta esecuzione di un esame non ripetibile, quale l’autopsia, il sostituto procuratore Guarriello ha inviato un avviso di garanzia a tutti i sanitari che hanno avuto contatti professionali con l’uomo. Otto quelli del Ruggi che hanno dato mandato al proprio legale di fiducia, l’avvocato Giovanni Sofia, di rappresentarli in questa fase dell’inchiesta. Altrettanti quelli milanesi ai quali, nei gironi scorsi, è stato notificato il provvedimento.





