In Italia è scattato l’allarme vaccini, sempre piú persone decidono di non farli per se o per i propri figli, neonati compresi. Il Governo è preoccupato, l’industria farmaceutica ancora di piú. Oggi vogliamo parlare del vaccino per la meningite che spaventa soprattutto i genitori di figli piccoli.
Nella nostra piccola ricerca andremo a ponderare se il vaccino sia utile, se possano esserci delle controindicazioni, se insomma ci sia una giustificazione nel calo delle vaccinazioni.
Il vaccino per la meningite attualmente disponibile copre soltanto pochi sierotipi: anche nel 2014, il sierotipo 3 è risultato il più rappresentato tra i ceppi tipizzati (11,6%), seguito dal sierotipo 8 e 12F. di questi tre sierotipi solo il primo è presente sia nella composizione del vaccino 13 valente che in quello 23 valente.
Dunque il vaccino 13 valente e 23 valente copre solo il sierotipo 3 (insieme ad altri minori), che è tra quelli che piú si sviluppano, ovvero all 11,6%, poi, comunque, coprirà anche altri sierotipi che si presentano in forma minore, ma sono piccole percentuali che comunque faranno alzare la quota dell’ 11,6%. I dati non riportano la percentuale totale di copertura, ma ad esempio sappiamo subito che tra quelli che piú riccorrono, il sierotipo 12F e 8, non c’è nulla da fare al momento.
Ricapitolando: la meningite colpisce maggiormente i bambini nel primo anno di vita e a seguire quelli con età compresa tra 0 e 4 anni, e anziani al di sopra dei 65 anni sebbene persistano casi anche al di fuori di questa fascia. Il vaccino copre soltanto pochi ceppi, i casi di meningite rimangono elevati anche in regioni con coperture vaccinali pressochè totali (85%). Ogni anno ci possono essere nuovi sierotipi non coperti dal vaccino, quindi un vaccino fatto quest’anno potrebbe non essere efficace per un nuovo sierotipo presente il prossimo anno.





