Cristo si è fermato ad Eboli. Anche se, a raccontare la storia accaduta ieri ad un bimbo di soli dodici anni, Biagio Pellegrino, si ha il sospetto che ad Eboli non sia mai arrivato.
E questo perché, essendo il ragazzino giunto in ospedale a Sapri al calar del sole, nessun mezzo aereo era autorizzato a trasportarlo d’urgenza al Santobono di Napoli: a Salerno e in tutta la provincia, difatti, non c’è una piattaforma attrezzata per gli atterraggi notturni. Il piccolo Biagio è stato sfortunato non soltanto perché quella che doveva essere una giornata di divertimento per lui si è trasformata in un incubo, ma soprattutto perché quel viaggio disperato da un ospedale ad un altro è stato un vero e proprio calvario.
Partito da Sapri alle 17 è giunto a Napoli soltanto poco prima delle 22, con sosta forzata in Rianimazione a Salerno. Quando dall’ospedale di Sapri è giunta il secco no della centrale operativa regionale del 118 all’autorizzazione a far decollare l’eliambulanza, i sanitari si sono immediatamente rivolti ai carabinieri. Presso la centrale operativa del comando provinciale di Salerno, il comandante del Nucleo investigativo del reparto operativo, il maggiore Alessandro De Vico, si è occupato personalmente dell’organizzazione del trasporto a Napoli del dodicenne, le cui condizioni peggioravano di minuto in minuto: ma ad ogni telefonata la risposta era sempre la stessa, «non siamo autorizzati».





