Procedura medica: l’umore del paziente influenza i risultati finali

Procedura medica: l’umore del paziente influenza i risultati finali
L’umore conta anche quando ci si sottopone a un intervento medico o a un esame diagnostico. Lo sostengono i ricercatori coordinati da Elvira Lang, radiologa di Boston, in base ai risultati di uno studio da poco presentato a Chicago, nel corso del congresso annuale della Radiological Society of North America.
 
 
 

Lang e colleghi hanno analizzato i dati relativi a 120 donne e 110 uomini di età media pari a 55 anni sottoposti a una procedura medica minimamente invasiva che consisteva nell’inserimento di un catetere in un vaso sanguigno per raggiungere il punto desiderato, per esempio un’arteria “intasata”.

 
 «Prima dell’intervento è stato chiesto ai pazienti di rispondere a una domanda sul loro umore, per capire se era negativo, neutro oppure positivo» spiegano gli autori che hanno poi verificato l’esistenza di eventuali associazioni tra l’umore dichiarato e l’esito della procedura, misurato in termini di eventi avversi. E i risultati dell’analisi hanno stupito anche gli esperti, dimostrando che eventi avversi come per esempio pressione alta o bassa e sanguinamento post-intervento si sono verificati nel 22 per cento dei pazienti che avevano dichiarato di avere un livello particolarmente alto di umore negativo, ovvero sensazioni di stress, paura e ostilità.