Fastidio e bruciore intimo ricorrenti, attenzione al ph del detergente

Fastidio e bruciore intimo ricorrenti, attenzione al ph del detergente

La prima causa di alterazioni e contaminazioni dell’epitelio a livello dell’apparato vulvo-vaginale, con conseguenti fastidi frequenti ed episodi di vaginiti, è l’utilizzo di un detergente per l’igiene intima dal pH non corretto.
L’attenzione da riservare al pH del prodotto che si sceglie per la detersione è fondamentale perché nel corso della vita il pH vulvo-vaginale cambia in un range di valori 3.5 – 8, passando quindi da un aspetto “acido” nell’età giovane e fertile, ad un aspetto “basico” dalla menopausa in poi, quando drasticamente si riducono i livelli di estrogeni e progesterone.
Più bassi sono i livelli di estrogeni e progesterone, più alto diventa il ph (da 5.5 a 7).

Pertanto, i valori giusti di ph del prodotto per la detersione intima, in situazioni normali, sono i seguenti in relazione all’età:

– Bambine: ph neutro, intorno a 5 -6

– Pubertà ed età fertile: ph acido, 3.5 – 4.5 (senza superare il pH 5)

– Menopausa: pH da 5.5 a 7

In casi patologici e in tutte le situazioni cliniche che lo richiedano, il ginecologo potrà decidere di farvi utilizzare un prodotto specifico con un pH a contrasto che serva a debellare determinati tipi di infezioni batteriche o micotiche.

Il pH è sempre segnato sulla confezione del prodotto.

La scelta del detergente intimo è delicata, e andrebbe sempre valutata insieme al proprio specialista di fiducia.