Secondo un’indagine svolta dall’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) nel 2013 in Italia il 16% degli interventi di chirurgia plastica estetica sono stati fatti per rimediare gli errori causati dal primo intervento.
Secondo il Dott. Raffaele Ceccarino, “per evitare questo, è fondamentale il consenso informato dando tutte le informazioni possibili al paziente, spiegandogli rischi ed eventuali complicazioni. Quando il paziente decide di non rivolgersi più allo stesso medico, il secondo chirurgo deve approfondire tutti gli argomenti, ed i motivi che hanno causato l’insuccesso dell’intervento”.
Ad oggi, ben 38mila pazienti insoddisfatti sono stati costretti a ritornare sotto i ferri per effettuare il ‘ritocco ai ritocchi’. Dall’analisi esce fuori che il 69% di questi per il secondo intervento ha preferito cambiare medico.





