Presso La Sapienza di Roma uno studio di valutazione del sistema per visualizzazione 3D Sony HMS-3000MT. Lo studio di valutazione si svolge nell’ambito del Master in Innovazioni Tecnologiche in Chirurgia Laparoscopica Avanzata della Facoltà di Farmacia e Medicina dell’Università Sapienza di Roma, presso l’I.C.O.T. (Istituto Chirurgico Ortopedico Traumatologico) di Latina.
La sfida:
La visualizzazione 3D HD in laparoscopia può contribuire in modo significativo a riconoscere i piani di dissezione e le strutture anatomiche creando i presupposti per un migliore risultato sia oncologico che funzionale. L’unità HMS-3000MT di Sony è un sistema di visualizzazione personale che permette di visualizzare immagini provenienti da sistemi di telecamere chirurgiche a colori 3D e 2D. Il sistema si compone di HMI-3000MT, l’unità di controllo della telecamera, e di un casco per visualizzazione HMM-3000MT, l’head mounted display, che offre una visualizzazione stereoscopica dal sistema di imaging.
Il display è regolabile, per una maggiore comodità nel caso si indossi per lunghi periodi di tempo, e offre uno sguardo verso il basso della zona che si sta operando. A differenza dei sistemi 3D passivi (polarizzazione circolare), il design a doppio pannello utilizza due pannelli OLED indipendenti per mostrare due immagini separate, una per l’occhio sinistro e una per l’occhio destro di chi indossa il dispositivo. Questo consente di ottenere immagini stereoscopiche fluide e naturali, senza effetto scia o crosstalk.
L’unità di elaborazione delle immagini HMI-3000MT accetta segnali video in ingresso in diversi formati 2D/3D. Le immagini video si possono ruotare o capovolgere, per ottenere viste da diverse prospettive. I segnali video possono essere trasmessi anche per la visualizzazione su un monitor esterno 3D. Inoltre, è possibile collegare un secondo head mounted display opzionale all’unità di controllo della telecamera per visualizzare le immagini in modalità condivisa con un altro utente.
“Questo sistema consente di migliorare notevolmente la postura del chirurgo durante le procedure chirurgiche, agevolando l’ergonomia dell’intero staff operatorio e facilitando la concentrazione dell’intera equipe operatoria. L’ottimizzazione della visione, sia endoscopica che laparoscopica, risulta notevole; anche in endoscopia si ha l’impressione di avere un’immagine in 3D” ha commentato il Professore Antonio Carbone, Direttore UOC, Urologia, Università “Sapienza” di Roma.
“I vantaggi di questa metodica, in termini di potenzialità diagnostica, sono eccellenti. La visione OLED offre una capacità di individuare dei piani di dissezione davvero eccezionale, che consente di ottenere ottimi risultati, soprattutto quando si fanno interventi mirati a preservare importanti funzioni, non solo quindi a scopo oncologico. La possibilità di utilizzare contemporaneamente più strumenti, quindi di catturare immagini radiologiche e vederle all’interno di un caschetto, senza distrarsi dall’intervento, è un ulteriore vantaggio offerto da questa tecnologia” ha spiegato il Dott. Giovanni Palleschi, Dirigente Medico I livello, UOC di Urologia, Università Sapienza di Roma.





