Il troppo è troppo e questa regola vale in tutti gli ambiti, anche in quello professionale. Dopo una settimana di lavoro essere reperibili anche nel week-end aumenta il rischio di ammalarsi. A dirlo è uno studio pubblicato da Anna Arlinghaus e Friedhelm Nachreiner, ricercatori di Oldenburg (Germania), sulla rivista Chronobiology International.
Secondo i ricercatori lavorare anche durante il tempo libero aumenta il rischio di avere un problema di salute entro 1 anno. Gli autori dello studio hanno analizzato l’introduzione delle nuove tecnologie nella nostra società, queste permettono di gestire il lavoro in qualunque luogo e quindi aumentano le ore di lavoro settimanali.
Arlinghaus e Nachreiner spiegano che questo continuo lavorare: “Causa interferenze delle ore di lavoro con i ritmi biologici e sociali del sonno, del riposo e delle interazioni sociali”.
Elaborando i dati basati su un campione di 57mila impiegati, raccolti nel 2005 e nel 2010 alla quarta e quinta edizione dell’European Working Conditions Survey, i studiosi hanno rilevato che metà del campione ha avuto occasione di fare del lavoro extra. Inoltre con smartphone e tablet c’è la possibilità di essere contattati sempre, anche nel fine settimana e questo aumenta il rischio di ammalarsi.
Alla luce di questi dati, i ricercatori concludono dicendo che “per ridurre al minimo gli effetti negativi sulla salute dovrebbero essere ridotte le richieste di disponibilità degli impiegati al di fuori delle ore di lavoro regolari”.





