La rinoplastica è l’intervento chirurgico che permette di rimodellare il naso. In particolare si intende la modifica della forma
strutturale esterna, che può essere eseguita sia per ragioni estetiche, sia per correggere aspetti funzionali legati a disturbi
respiratori.
strutturale esterna, che può essere eseguita sia per ragioni estetiche, sia per correggere aspetti funzionali legati a disturbi
respiratori.
La rinoplastica viene effettuata in anestesia locale
con sedazione, o generale e va a modificare la
forma del naso intervenendo sullo scheletro
osseo e cartilagineo.
con sedazione, o generale e va a modificare la
forma del naso intervenendo sullo scheletro
osseo e cartilagineo.
Abbiamo chiesto al dott. Raffaele Ceccarino di parlarci delle diverse tecniche operatorie.
RINOPLASTICA CHIUSA
Questa tecnica operatoria viene effettuata
attraverso delle piccole incisioni effettuate
all’interno del naso, attraverso le quali, con gli
appositi strumenti, e con tecniche che variano
secondo come si vuole modificare la piramide
nasale, viene modificata la componente ossea e
cartilaginea dello scheletro nasale.
attraverso delle piccole incisioni effettuate
all’interno del naso, attraverso le quali, con gli
appositi strumenti, e con tecniche che variano
secondo come si vuole modificare la piramide
nasale, viene modificata la componente ossea e
cartilaginea dello scheletro nasale.
RINOPLASTICA APERTA
La rinoplastica aperta è una variante della rinoplastica chiusa, e si esegue incidendo la cute della columella alla base del
naso. Vengono quindi totalmente esposte le cartilagini della punta ed il dorso del naso. La rinoplastica aperta, è più
complessa della rinoplastica chiusa, ma è più precisa, perché le strutture nasali possono essere modificate alla vista del
chirurgo. La rinoplastica con tecnica aperta comporta un intervento leggermente più lungo rispetto alla tecnica chiusa e la
presenza di una piccola cicatrice esterna.
naso. Vengono quindi totalmente esposte le cartilagini della punta ed il dorso del naso. La rinoplastica aperta, è più
complessa della rinoplastica chiusa, ma è più precisa, perché le strutture nasali possono essere modificate alla vista del
chirurgo. La rinoplastica con tecnica aperta comporta un intervento leggermente più lungo rispetto alla tecnica chiusa e la
presenza di una piccola cicatrice esterna.
RINOPLASTICA CON E SENZA TAMPONI
Nella rinoplastica con i tamponi al termine dell’intervento chirurgico questi vengono introdotti nelle fosse nasali per favorire l’
emostasi e per mantenere in sede i frammenti di cartilagine rimodellati. I tamponi inseriti nelle fosse nasali subito dopo
l’intervento chirurgico devono essere rimossi a distanza di uno o due giorni dall’intervento creando in questo momento una
fase dolorosa del post operatorio.
emostasi e per mantenere in sede i frammenti di cartilagine rimodellati. I tamponi inseriti nelle fosse nasali subito dopo
l’intervento chirurgico devono essere rimossi a distanza di uno o due giorni dall’intervento creando in questo momento una
fase dolorosa del post operatorio.
Nella rinoplastica senza tamponi si usano speciali sostanze, come la colla di fibrina, che sostituiscono i tamponi dal punto di
vista funzionale, eliminando l’operazione di rimozione degli stessi nella fase post – operatoria e permettendo di respirare dal
naso fin dal termine dell’ intervento. L’ unica medicazione protettiva visibile consiste in una piccola placchetta metallica
posizionata sul naso e coperta da un cerotto.
vista funzionale, eliminando l’operazione di rimozione degli stessi nella fase post – operatoria e permettendo di respirare dal
naso fin dal termine dell’ intervento. L’ unica medicazione protettiva visibile consiste in una piccola placchetta metallica
posizionata sul naso e coperta da un cerotto.
In tutti i casi, l’utilizzo della tecnica chirurgica con tumescenza fredda consente di non utilizzare adrenalina per fermare il
sanguinamento, ottenendo comunque un sanguinamento ridottissimo durante l’intervento, che avviene per vasocostrizione e
quindi con processi naturali conosciuti al nostro organismo. Si avrà così un più rapido recupero post-operatorio ed una forte
riduzione dei rischi di infezione dovuti al sanguinamento eccessivo .
sanguinamento, ottenendo comunque un sanguinamento ridottissimo durante l’intervento, che avviene per vasocostrizione e
quindi con processi naturali conosciuti al nostro organismo. Si avrà così un più rapido recupero post-operatorio ed una forte
riduzione dei rischi di infezione dovuti al sanguinamento eccessivo .





