«L’argomento è di grande attualità, perché facilmente distorto da una cattiva informazione che crea allarmismi non solo inutili, ma anche pericolosi – commenta il Presidente Bruno Trimarco – quest’anno la paura delle vaccinazioni anti-influenzali ha aumentato la mortalità in maniera più che considerevole. Se un paziente muore dopo aver fatto la vaccinazione e non si conoscono i motivi, si tende a dare implicitamente la colpa al vaccino e la notizia ha un’enorme eco. Quando migliaia di persone muoiono perché non si sono vaccinate queste morti passano inosservate».Il Documento si inserisce in un lavoro che la Società da anni svolge per creare un approccio completo e sempre aggiornato alla prevenzione cardiovascolare.«I dati sono importanti: se in un anno in cui sono state effettuate meno vaccinazioni abbiamo avuto più decessi, questi numeri non vanno trascurati – spiega la Prof.ssa Maria Grazia Modena, professore Ordinario di Cardiologia dell’Università di Modena-Reggio Emilia e coordinatrice del Documento – Vaccinarsi significa proteggere il cuore, il polmone e il rene. I virus hanno la tendenza a infiammare i vasi e a creare delle lesioni vascolari che favoriscono lo scatenarsi di infarti o ictus celebrali. Tutelando e informando correttamente la popolazione a rischio – conclude l’esperta – si possono sconfessare ricoveri e decessi che potrebbero essere evitati con una semplice vaccinazione».





