Salerno, Medici in studio dalle 8.00 alle 20.00 : Cambia l’organizzazione Apa

Salerno, Medici in studio dalle 8.00 alle 20.00 : Cambia l’organizzazione Apa
(zazoom) Cambia l’organizzazione per ridurre il numero di pazienti in ospedale, nelle ore di spacco sarà garantita la presenza di un professionista in sede comune. Così i medici si consorziano e gli studi saranno aperti dalle 8.00 alle 20.00. Addio agli studi tradizionali, i medici di famiglia si riorganizzano secondo il modello dell’ assistenza primaria avanzata – Apa – il cui obiettivo è garantire assistenza continuativa sul territorio per 12 ore e ridurre così l’affollamento di persone che si reca al pronto soccorso per
patologie che non necessitano di cure in ospedale.
Un decreto regionale del 18 febbraio ha previsto la riorganizzazione delle cure primarie ed ora le Asl devono fare i piani. Nei giorni scorsi infatti si è tenuta una riunione all’Ordine dei Medici alla presenza di un consulente della Regione, dei sindacati dei medici di famiglia e ospedalieri, del presidente del collegio infermieri e dell’ordine dei medici nonchè il direttore generale dell’Asl Squillante , in cui si è stata presentata la proposta di riorganizzazione.
Ecco il Modello e i Costi: La struttura base di riferimento è la Aft – Aggregazione funzionale territoriale – che ha un suo referente o coordinatore. Ad ogni Aft – in sostanza una circoscrizione territoriale – fanno capo 20 medici di famiglia che si coordinano e assicurano l’assistenza per 12 ore. Per i pazienti cambia poco: durante il giorno continueranno a trovare il loro medico di famiglia – negli orari 8-12 e 16- 20 – e nel caso il professionista sia assente possono rivolgersi agli altri medici associati. Dalle 12 alle 16 sarà attiva una sede unica di assistenza dove i medici si alterneranno secondo una specifica turnazione – in caso di assenza saranno sostituiti. Qui si faranno interventi di primo livello specificatamente indicati – tra cui le cure per febbre senza complicanze e sindromi influenzali, per coliche renali e otiti. Sono escluse le visite ai bambini in età pediatrica fino a 6 anni, quelle per traumi, le patologie neurologiche acute, le patologie psichiatriche, i pazienti domiciliati. 
La struttura deve avere una specifica strumentazione, prevede la presenza di un medico ed un infermiere e non è attiva il sabato e la domenica ed in tutti i festivi e prefestivi, in cui già opera la continuità assistenziale – la guardia medica. I medici associati devono utilizzare una stessa piattaforma inserendo i pazienti in una rete territoriale. 
I costi. Sono stati stimati 6 euro per paziente all’anno in dodicesimi mensili, circa 50 centesimi al mese per assistito, che per chi è massimalista significa 9000 euro all’anno in più. «Pensiamo di partire con un processo graduale di modifica del sistema di cure primarie- spiega Francesco Benevento, segretario provinciale della Federazione italiana medici di famiglia- Cominciamo ad approntare un sistema semplice, transitorio, anche perché dobbiamo sostenere costi per strutture, sedi e per l’informatizzazione. Non abbiamo la possibilità da subito di prevedere anche il coordinamento con gli specialisti ambulatoria attraverso le Uccp come prevede il decreto 18».
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