possibile proteggersi?
quello della “magia”.
Il Natale, il periodo dell’anno celebrativo per eccellenza, per
molti, invece, è il momento in cui si avverte di più la malinconia,
l’amarezza e la solitudine.
L’obbligo alla felicità, alla condivisone e allo stare insieme in
famiglia fa nascere sentimenti di tristezza e di umore depresso
soprattutto in coloro che sentono già fragili i propri legami e i
propri affetti.
Paradossalmente è proprio il momento dell’anno in cui
aumentano i litigi in famiglia, e tutto ciò che si avverte come un
vuoto o una mancanza si amplifica.
La corsa ai regali, le urgenze della vita quotidiana, il sentirsi
obbligati a aumentano la stanchezza e l’agitazione che diventano
tensione che, a sua volta, può trasformarsi in lievi malesseri
psicofisici.
alle festività in genere.
Il Natale porta con sé inevitabili considerazioni su se stessi,
sull’anno che è passato, su quello che è stato e potrà essere
ancora.
Ad un livello più intimo e più profondo le feste ci conducono nei
luoghi della memoria. Proprio in questo periodo è forte il ricordo
o meglio il vuoto interiore che hanno lasciato le persone che
abbiamo amato e che non ci sono più, soprattutto se non siamo
riuscite a salutarle.
cose di quelle che si possono fare; non isolarsi, non sentirsi
obbligati ad essere felici, se si sta attraversando un momento
difficile piuttosto è importante prendersi spazio e tempo per
esprimere il dolore non per negarlo.
Comunicate sempre a qualcuno il vostro dolore! Chi arriva dallo
psicoterapeuta è perché le persone che avrebbero dovuto
essergli più vicine non ci sono state, o per qualche ragione non ce
l’hanno fatta.





