500 giorni per una mammografia, l’attesa infinita dei pazienti d’Italia

500 giorni per una mammografia, l’attesa infinita dei pazienti d’Italia
Abbiamo provato a fissare cinque visite specialistiche negli ospedali di dieci città. Questi sono i risultati. E a Roma c’è chi non prende più nemmeno appuntamenti.
Bisogna mettersi l’anima in pace e aspettare. Aspettare di prendere la linea al centro di prenotazione telefonico, se c’è, o aspettare che scorra la coda allo sportello. Va poi dato il tempo all’operatore di trovare una struttura disponibile a fare la visita o l’esame, sincerarsi che non sia troppo distante da casa e iniziare a fare i calcoli. “10 luglio 2016? Dunque… fa quasi 120 giorni. Non c’è niente prima?”. Molte volte no, se si tratta ad esempio di mammografie, che possono richiedere più di un anno, ma pure di visite oculistiche (anche 164 giorni) e ortopediche (189). Sempre che l’ospedale non abbia proprio chiuso le prenotazioni. Sono alcuni dei dati che abbiamo raccolto tra il 12 e il 15 marzo prenotando due visite e tre esami in tre strutture di dieci città. Il risultato? La sanità italiana non si libera delle liste di attesa.
Tagli, organizzazione carente, macchinari utilizzati poco, impediscono alla risposta del servizio pubblico di stare dietro alla domanda. Che ci mette del suo a far allungare ancora di più le liste, tra richieste inappropriate e medicina difensiva. Se si aggiunge il ticket, talvolta molto alto, il gioco è fatto: tanti preferiscono i privati. Che sanno di essere appetibili e abbassano pure i prezzi. Loro, tanto, attese non ne hanno.
I RECORD
Come spesso in sanità, il sud è indietro ma ci sono difficoltà un po’ ovunque. Il record ce l’hanno le mammografie asintomatiche, cioè fuori dagli screening e neppure legate a sospetti diagnostici, che quando ci sono abbattono quasi ovunque le attese. Il tetto di 478 giorni del Cardarelli di Napoli è di poco superiore ai 441 delle Molinette di Torino. Ma vanno male anche Roma e Bari. L’esame è molto richiesto nelle zone dove gli screening per il cancro alla mammella sono poco diffusi. Altra prestazione a rischio è la risonanza alla colonna, cioè alla schiena. Per averla si possono aspettare 180 giorni al Civico di Palermo o 289 al Galliera di Genova. Ma anche attese più contenute possono causare disagi, come gli 87 giorni per un’ecografia all’addome al San Paolo di Milano. Anche al di fuori delle prestazioni che abbiamo scelto, ci sono problemi. Come i 330 giorni per una tac addominale a Lecce o 196 giorni per una eco ginecologica a Palermo. Cittadinanzattiva segnala attese per gli interventi: 306 giorni per operarsi alle tonsille agli Spedali Civili di Brescia e 2 anni per una day surgery proctologica al San Camillo di Roma.