Il Meldonium, la sostanza cui è stata trovata positiva Maria Sharapova, denominata commercialmente «Mildronat», ma nota come «Meldonium», è prodotta in Lettonia dalla casa farmaceutica Grindeks ed è usata da anni nelle Repubbliche dell’ex Unione Sovietica. È diventata illegale solo dal primo gennaio 2016 in quanto inserita dalla Wada, l’agenzia antidoping olimpica, nella lista proibita nella categoria S4, che comprende ormoni e farmaci metabolici del cuore.
Il professor Gianfranco Beltrami, specialista in medicina dello sport e presidente della Commissione Antidoping medica Mondiale della Federazione Baseball e Softball, esclude che la sostanza possa essere usata per il diabete, come sostenuto dalla tennista russa: «Io lo escludo. La cosa è un po’ tirata, tanto è vero che nelle indicazioni del farmaco non c’è il diabete. Poi è vero che magari in una fase avanzata della malattia (e non mi sembra questo il caso) ci può stare un deficit circolatorio che può essere curato con il Meldonium».
In realtà è noto che la sostanza aiuti le performance atletiche in vari modi, agendo soprattutto sul cuore: «È un modulatore metabolico – spiega ancora Gianfranco Beltrami – che agisce migliorando la contrattività del cuore, aumentando la tolleranza allo sforzo, riducendo gli episodi di angina e migliorando la circolazione del sangue nelle zone di ischemia».





