
COVID: la battaglia si vince sul territorio
I casi di positivi al coronavirus aumentano di giorno in giorno e credo che in autunno inoltrato torneremo vicino ai numeri giornalieri dello scorso marzo-aprile.
Come mai? Semplice, perché ora andiamo a cercare attivamente i casi e facciamo molti più tamponi.
Allora fra qualche settimana avremo gli ospedali pieni? No, perché i casi che vediamo oggi sono per lo più asintomatici o lievi.
Questo vuol dire che il virus si è indebolito? No, vuol dire che ora portiamo alla luce un’alta quota di portatori asintomatici o paucisintomatici, principalmente giovani adulti, che prima non vedevamo.
Allora possiamo stare tranquilli? Ni, questo è il momento di massima allerta. Nel corso della prima ondata il virus è entrato subdolamente nella popolazione e, cogliendoci di sorpresa, ha abbattuto tutta la sua forza epidemica sugli ospedali a causa dell’accumulo di una quota enorme di casi gravi.
Oggi abbiamo costruito un muro, che si chiama sorveglianza epidemiologica e contact tracing. Riusciamo a identificare i focolai e cerchiamo di spegnerli. Se saremo bravi, l’ondata sugli ospedali sarà meno marcata e più gestibile.
Nella prima fase la battaglia si è combattuta negli ospedali, perché non avevamo mura. Oggi la battaglia dobbiamo combatterla e vincerla sul territorio. Dobbiamo rafforzare le sentinelle.
Dott. Luigi Ferritto