Riccardo, 24 anni, era un ragazzo muscoloso e atletico, appassionato di basket, sport che praticava a livello agonistico nella sua città, Rieti.
È stato trovato senza vita il 29 Novembre dalle forze dell’ordine dopo che i genitori ne avessero denunciato la scomparsa.
Riccardo si è suicidato con la pistola del padre, al momento ancora non si conoscono le cause che lo hanno spinto a porre fine alla sua vita. Tuttavia poco tempo fa al ragazzo era stato diagnosticato un principio di Sla.
Reagiva bene alle terapie, ha dichiarato il padre, ma probabilmente questo non è bastato.
Nella sua ultima story su Instagram, un video che lo ritraeva mentre giocava a pallacanestro, con un messaggio triste: “Dispiace molto, è stato bello.”
Dietro una diagnosi così delicata, si crea una voragine interiore.
Un giovane ragazzo ha visto cambiare ogni sua prospettiva, ha visto delinearsi davanti a sè una data di scadenza che immaginava diversa per i suoi sogni e i suoi obiettivi.
Nonostante i significativi progressi della scienza, la fiducia nel domani inevitabilmente comincia a vacillare e proprio in quel momento subentra l’estrema necessità di supportare il paziente con ogni mezzo che possa rappresentare un’iniezione di sicurezza e coraggio.
Noi di Medicina Channel e CorriereCE ci stringiamo alla famiglia di Riccardo e a quella di tutti quei giovani che hanno posto fine alla loro vita con un gesto estremo dettato dalla disperazione.
Ci impegneremo, nel nostro piccolo, oggi più che mai, a dare voce a tutti quei timori e quelle insicurezze, a tradurre – con rispetto – in parole quei silenzi che spesso celano una comprensibilissima paura di continuare a vivere.





