
di Michela Salzillo
Giornata Mondiale dell’endometriosi
Sappiamo davvero tutto sull’endometriosi? Quello che conosciamo su questa malattia corrisponde al vero? Scopriamolo insieme!
Oggi, martedì 28 marzo, ricorre la giornata internazionale dell’endometriosi.
Si tratta di una ricorrenza che ha a che fare con un percorso di consapevolezza, ancora necessario anche in ambito sanitario, considerata la scarsa formazione sull’argomento da parte di parecchi medici e operatori del settore.
Un peso importante è dato anche dalla cattiva informazione che spesso si elargisce riguardo a questa malattia fortemente invalidante. Malattia che, ad oggi, solo in Italia, coinvolge più di tre milioni di persone.
Per scoprire cosa è vero sull’endometriosi, abbiamo deciso di partire da quello che sicuramente non lo è.
Per questo, se continuerai a leggere, scoprirai, a breve, quali sono i 5 miti da sfatare su questa patologia:
- L’endometriosi non è una malattia ginecologica: sì, hai capito bene!
È assolutamente sbagliato considerarla una patologia esclusivamente femminile. Questo perché si tratta di una malattia sistemica.
Le lesioni provocate dall’endometriosi, infatti, possono interessare tutti gli organi interni e non soltanto l’apparato riproduttivo.
Esistono pazienti che presentano compromissioni importanti a reni, intestino e persino cervello!
- L’endometriosi non è sempre sintomatica: anche in questo caso hai letto benissimo! Questa malattia, che colpisce una persona su nove, nel 20% dei casi è asintomatica. Si tratta di un elemento importante al negativo perché influisce certamente sul ritardo diagnostico che, secondo le stime, varia dai 7 ai 10
- Non esiste una cura per l’endometriosi: ti ricordi quando da piccolo, per consolarti, ti dicevano che tutto passa?
Bene, dimenticalo quando guardi a malattie croniche come l’endometriosi. Soprattutto perché, ad oggi, non esiste ancora una cura.
Sono disponibili solo terapie palliative che, quando funzionano, aiutano i pazienti nella gestione dei sintomi. Nei casi più gravi si ricorre all’intervento chirurgico, ma niente è al momento in grado di eliminare definitivamente la malattia.
- L’infertilità non è l’unica conseguenza dell’endometriosi
Il fatto stesso che per moltissimo tempo l’endometriosi sia stata erroneamente considerata una malattia ginecologica “a prerogativa” di pazienti di sesso femminile, ha determinato che la conseguenza simbolo della patologia fosse l’infertilità, ma non è l’unica.
- Quali sono i sintomi più comuni dell’endometriosi?
Partiamo dal presupposto che i sintomi sono diversi per ogni paziente, compreso il grado di dolore fisico, che resta un’esperienza estremamente personale. Premessa fatta, ecco alcuni esempi tra i sintomi più comuni:
- Dismenorrea: dolore durante le mestruazioni;
- Menorragia: perdite mestruali abbondanti e prolungate;
- Dolore durante i rapporti sessuali;
- Dolore durante la minzione e la defecazione;
- Ipertono del pavimento pelvico;
- Stanchezza cronica;
- Dolore addominale;
- Dolore lombare.
- Il dolore provocato dall’endometriosi non è normale!
A causa di un retaggio culturale sbagliato, spesso, il dolore viene normalizzato. Questo vale per tutte le malattie croniche, non solo per l’endometriosi. La situazione si aggrava quando parliamo di donne che, ancora oggi, sono educate alla sopportazione del dolore. Niente di più sbagliato!
È necessario tenere presente che il dolore è sempre un campanello d’allarme che il corpo usa per segnalare che c’è qualcosa che non va nel nostro organismo. Ascoltalo e pretendi che lo facciano anche gli altri!
*Scopri cosa significa vivere con l’endometriosi dalla diretta voce di una paziente: clicca su leggi l’intervista a Syl Godente.