Le uova medicinali dei polli transgenici

Le uova medicinali dei polli transgenici
Le galline produrranno albumi arricchiti di un enzima la cui carenza è all’origine di una grave malattia genetica umana. Ma non saranno inserite nel mercato alimentare.
 
La Food and Drug Administration ha approvato l’utilizzo di polli Ogm che producano uova contenenti un enzima per curare una rara malattia genetica umana.
 
 
 

A differenza di quanto deciso per i salmoni transgenici, né le galline né le uova entreranno nella catena alimentare umana. I polli, allevati al chiuso, serviranno solo da vettori per la produzione dell’enzima ricombinante umano, che sarà poi estratto dall’albume e usato per produrre un farmaco ad hoc – il Kanuma (sebelipase alfa) – per chi è affetto da deficit di lipasi acida lisosomiale.

 

La malattia. Questa grave patologia ereditaria è dovuta a una parziale inattività di un enzima incaricato di effettuare l’idrolisi dei grassi e comporta un accumulo di colesterolo e trigliceridi nel fegato, nella milza e nel sistema vascolare. Una particolare forma che colpisce i neonati è fatale nel primo anno di vita; negli adulti, la malattia porta a cirrosi, ingrossamento del fegato e problemi cardiaci.

 

Sicurezza. Finora, nessun trattamento farmacologico bersagliava direttamente il processo biochimico all’origine della malattia. La decisione dell’ente americano rappresenta pertanto una speranza per chi è affetto da questa condizione. Prima della decisione si è verificato che l’alterazione del DNA dei polli non ne compromettesse la salute, e che la modifica fosse stabile di generazione in generazione. Il pericolo di contaminazione ambientale sarà scongiurato allevando i volatili al chiuso.