Una ricerca del Censis, “Sport, medicina e società italiana”, mostra il rapporto tra italiani e sport. L’indagine presentata a Catania da Giuseppe De Rita durante la giornata inaugurale del 34/mo Congresso nazionale della Federazione medico sportiva italiana, sottolinea che solo 6 italiani su 10 praticano uno sport.
Il problema principale, oltre al basso numero di sportivi presenti nella nostra nazione, è che la metà di questi non ha un esperto di riferimento (trainer, medico o allenatore) e si da all’improvvisazione. Il paradosso è che quasi la metà dei sedentari non pratica sport perché comincerebbe a fare attività fisica solo nel caso in cui se avesse le giuste direttive da un esperto.
Giuseppe De Rita, presidente del Censis, commenta questi dati dicendo che: “Oggi lo sport è il più importante strumento con cui il soggetto regola il rapporto con se stesso, se l’individualismo ci ha insegnato ad avere un rapporto con noi stessi a volte sregolato, lo sport è diventato invece il più comune ambito di regolazione tra il nostro soggettivismo che ci spinge a volere tutto e subito, senza sforzi e senza conseguenze, e la realtà oggettiva del nostro organismo, con i suoi tempi, i suoi cicli, le sue fragilità e le sue esigenze di cura e rispetto. La sedentarietà è la malattia del secolo, perché è la patologia dell’individuo che, chiuso nel suo soggettivismo, per non scontrarsi coi suoi limiti nemmeno conosce le sue potenzialità“.
Ottimistico è il fatto che il 47% dei sedentari si dice sicuro di poter vincere questa pigrizia.





