Essere in Forma rappresenta nella società dell’immagine un dictat assoluto quasi ovvio e banale, un status immediatamente percepito che coinvolge molti dei fattori simbolo della cultura moderna. Oggi, per molti il concetto di forma racchiude: Bellezza, salute, sicurezza, benessere economico, ottimismo, fortuna, eterna giovinezza e probabilmente ancora di più. In un contesto sociale in corsa frenetica, dove un’apparizione fugace a volte può rappresentare la svolta, essere in forma può diventare solo un modo di apparire e per apparire si potrebbe essere disposti anche a danneggiare il proprio essere, la propria integrità fisica e/o psichica.
Certamente l’esasperazione del concetto non facilita il compito di chi vuol cimentarsi nel difficile compito di interessarsi di “Ben-essere” in modo serio, per le troppe variabili da dover affrontare, per l’ampio spettro di sinergie da gestire, per il rischio concreto di compromettere la propria credibilità.
Il Dott. Cappelletti Renato ha accettato la sfida proponendo un concetto dinamico del benessere, un nuovo sistema in grado di aiutare a gestire in modo corretto questa forte esigenza della società moderna, un aiuto concreto alla necessità di essere in forma promuovendo un approccio innovativo ed integrato alle complesse problematiche del “Ben-essere”, per affrontare, nel modo più corretto, i diversi fattori potenzialmente capaci di danneggiare il raggiungimento o il mantenimento di uno stato di forma ottimale.
Come formazione culturale professionale il dott. Cappelletti può vantare un curriculum trentennale realizzato a tutto campo, nei settori più avanzati della medicina così detta tecnologica (cardiochirurgia, centri di rianimazione, unità di terapia del dolore, anestesiologia, nutrizione artificiale), integrato con anni di esperienza nel campo delle terapie naturali, della medicina olistica e della medicina estetica (vedi bibliografia), ma anche un bagaglio culturale e tecnico unico, maturato per oltre un ventennio nella progettazione e realizzazione di strumentazioni innovative, supportato da specifiche conoscenze che hanno rappresentato la base per la registrazione di brevetti internazionali di strumentazioni elettromedicali innovative.
Da tutto questo bagaglio nasce una concezione ed una metodologia innovativa dell’essere in forma – PERCORSO EUDINAMICO – con un approccio spesso rivoluzionario alle diverse problematiche, basato sempre su un processo “critico – propositivo” che non dà nulla per scontato ma tutto sottopone ad analisi attenta, anche gli assiomi più banali, e grazie a tale atteggiamento le sorprese spesso non sono mancate.
Prendiamo ad esempio il “Dimagrire”: in una società opulenta in cui il superfluo è alla portata di tutti rappresenta l’imperativo assoluto a cui nessuno ormai sfugge. Siamo tutti a dieta perenne, l’obesità è diventata e diventerà sempre più patologia sociale. Come affrontare il problema in modo serio? Non certo tirando fuori dal sacco l’ennesima dieta con la speranza del colpo miracoloso, ma sottoponendo tutto il sistema ad attenta verifica critica, senza timore di confrontarsi con “verità” mai dimostrate.
Iniziamo dall’inizio:
Dimagrire per tutti è un evento catabolico, distruttivo: non mangio, perdo peso, consumo il grasso, quindi dimagrisco. La realtà biologica invece è molto diversa. Dimagrire non è distruggere bensì costruire.
DIMAGRIRE = COSTRUIRE IL MAGRO!
Questa affermazione a prima vista illogica, è alla base di tutta la nostra filosofia nutrizionale basata su continue verifiche e controlli.
Purtroppo, la dietetica rappresenta ancora oggi più che una scienza una filosofia, una concezione di vita, coinvolgente il conscio e l’inconscio di ognuno di noi, finendo per essere adattata, modellata su parametri non sempre obiettivi.
Da una sommaria indagine atta ad evidenziare la nostra conoscenza degli elementi base del problema nutrizionale dietetico potrebbero scaturire molte sorprese. Conoscenza etimologicamente corrisponde ad “accorgersi, apprendere con l’intelletto” ed è su questa direttiva che bisogna cercare di muoversi per realizzare un percorso di conoscenza oggi concretamente difficile, per eliminare e filtrare i luoghi comuni, i falsi assiomi o i postulati creati ad arte da chi ha tutto l’interesse a diffondere notizie o informazioni mai convalidate o dimostrate.
A) Per tutti Il contrario di “grasso” è “magro”. Questo dualismo, riportato e confermato da tutti i vocabolari, enciclopedie e testi sacri potrebbe essere non vero, e se così fosse, sicuramente fuorviante per una corretta dieta.
B) Anche l’assioma che per “dimagrire” bisogna mangiare di meno e consumare di più… potrebbe essere un falso!
C) Nessuno è uscito “grasso” da un campo di concentramento potrebbe essere una affermazione non proprio corretta.
A) Analizziamo il primo assioma, in modo obiettivo. Purtroppo tutta la nostra cultura è pervasa e basata sul dualismo Cartesiano, sulla celebrazione degli opposti o sistema “aut-aut”.
Il parametro fino ad oggi utilizzato per distinguere un individuo grasso da uno magro è stato il peso, che utilizzando come secondo parametro l’altezza analizza ed identifica gruppi diversi di tipologie individuali (magri, normopeso, sovrapeso, obesi) mediante un particolare indice parametrico detto internazionalmente BMI (Body Mass Index).
Il BMI ha solo valore statistico è come tale non ha valore reale. Con il BMI, contrapponendo i due parametri (grasso-magro) su una unica linea, si è finito con il rafforzare il concetto sbagliato che perdere peso equivale a dimagrire ed acquistare peso equivale ad ingrassare. Vedremo oltre come questo concetto sia deleterio. La dieta che, per dimagrire, mira a far perdere peso potrebbe essere inutile se non dannosa. Mentre se volessimo analizzare correttamente il sistema grasso-magro dovremmo confrontarci con un sistema duale o di coesistenza degli estremi:
Soggetto Grasso = soggetto con una percentuale alta di grasso e bassa di magro;
Soggetto Magro = soggetto con una percentuale alta di magro e bassa di grasso.
Magro e Grasso diventano così due parametri distinti e non invece estremi di un unico sistema lineare. Pertanto non vanno rapportati su una unica linea ma devono essere rappresentati su due linee diverse che su un piano diventano parametri autonomi (ascisse ed ordinata) per individuare un punto o disegnare una linea.
Esemplificando al massimo, un signore di 80 Kg ed alto 180 cm ha un BMI di (80/1,82) 24,7, che rientra nella norma (né grasso, né magro).
In realtà invece, come evidenzia il diagramma sottostante, il signore presentato potrebbe essere completamente diverso: normale se rientra nei due puntini centrali con un buon rapporto anche se diverso grasso magro, ma potrebbe anche risultare essere molto magro se la sua struttura rientra nel puntino più alto. Questa possibilità identifica già la diversità dei due sistemi di valutazione. Per il BMI magro vuol dire sottopeso, cachettico o scheletrico, mentre per il secondo sistema di analisi, magro vuol dire muscoloso, con un buon rapporto magro grasso dove cioè la massa magra è maggiore della massa grassa. Il puntino più in basso e laterale viceversa individua un soggetto grasso o obeso perché il rapporto tra massa magra e grassa è invertito.
Da tale semplice sistema è possibile far scaturire un concetto innovativo e forse rivoluzionario, ma sicuramente molto più obiettivo di giusta analisi strutturale di un individuo. L’inquadramento di un soggetto come grasso o magro deriva dal bilanciamento grasso – magro e non da un terzo parametro quale il peso.
Grasso e Magro fanno parte di un sistema binario o duale in cui entrambe le realtà convivono in modo variabile. Governare tale variabilità rappresenta l’obiettivo finale di una corretta dieta che non potrà essere standard ma capace di adattarsi ad un sistema in continua mutazione.
B) Con l’analisi riportata diventa facile affrontare anche il secondo assioma. Dimagrire non è un evento catabolico o distruttico. Non basta ridurre il peso per dimagrire, perchè più tentiamo di distruggere il grasso, riducendo il peso, più è probabile che finiamo con il distruggere il magro, e per assurdo…ingrassiamo.
Tutte le verifiche scientifiche corrette hanno evidenziato che una dieta ipocalorica distrugge la massa magra (massa nobile o di lusso) e salvaguarda o addirittura incrementa la massa grassa (massa di sopravvivenza). Tutto questo è basato su presupposti molto ovvi, che fanno parte della evoluzione biologica delle specie viventi in grado di adattarsi ai momenti critici o di vacche magre, variando il proprio sistema metabolico. Se il momento non è favorevole bisogna risparmiare, eliminando il superfluo o lusso (massa magra) e tesorizzare o incrementare le riserve (massa grassa), innescando un sistema metabolico di tipo catabolico. Mentre per dimagrire (incrementare la massa magra e bruciare massa grassa è necessario utilizzare un sistema completamente diverso, perché dimagrire non è un evento catabolico ma al contrario anabolico.
Con questa ultima affermazione abbiamo introdotto due termini essenziali in un percorso dietetico: catabolico ed anabolico. Ma che differenza esiste tra Metabolismo Anabolico e Metabolismo Catabolico?
Principio base essenziale è il riconoscere la coesistenza contemporanea dei due sistemi quale concetto duale, in continua evoluzione, in cui di volta in volta uno può prendere il sopravvento sull’altro. Governare questa alternanza, tenere il sistema nel giusto equilibrio, rappresenta la finalità di una corretta dieta (dieta eudinamica). La vita è energia e materia in trasformazione ed il cibo rappresenta il fulcro di questa continua trasformazione. Per questo i due concetti Anabolico-Catabolico sono parte integrante di un sistema binario in cui coesistono in modo variabile, determinando la specificità individuale. Il sistema binario, parte integrante del pensiero orientale Inn-Yang, rappresenta anche, una delle grandi conquiste del pensiero occidentale, soprattutto ad opera del grande matematico tedesco G. Leibniz. Il sistema binario o duale oggi è molto utilizzato nel software dei computer ma ancora poco nell’analisi critica).
C) Il terzo esempio dovrebbe essere completato da: “ma neanche magro”. Infatti quando noi diciamo nessuno è uscito grasso, implicitamente diciamo che sono usciti magri e questo non è assolutamente vero. Di magro i deportati non avevano più nulla. Infatti il digiuno prolungato non distrugge solo il grasso ma anche e soprattutto il magro, ragione per cui una dieta ipocalorica estrema non fa dimagrire, ma rende cachettici o scheletrici. Per inciso, i deportati cachettici dei campi di concentramento tedeschi risultavano affetti da gravi lesioni ateromasiche, cosa che conferma ulteriormente come molti assiomi nutrizionali siano completamente falsi e da rivedere. L’ateroma non è una patologia da eccesso nutrizionale ma probabilmente da carenze di alcuni fattori essenziali. Il colesterolo era sicuramente sconosciuto ai poveri deportati.
La dieta Eudinamica, impostata mediante percorso critico propositivo rappresenta la sintesi di due concezioni ritenute estreme, la tecnologia più avanzata ed il rispetto delle immutabili leggi della natura. Da una parte utilizzare tutto quanto la tecnologia può offrirci come prodotti, ma soprattutto come analisi, affiancata però dalla convinzione della presenza di una vis imponderabile di tipo qualitativo in grado di ottimizzare la trasformazione vitale di quanto noi ingeriamo, riconoscendo alla dieta sia una valenza quantitativa che qualitativa, base indispensabile per promuovere un processo biologico di buona trasformazione, la giusta strada per ottenere dal cibo salute e benessere.
L’eudinamica nutrizionale rappresenta un concetto complesso ed articolato legato a molteplici variabili tra loro integrate, in contrapposizione al concetto statico di Calorie. Può essere esemplificato come concetto matematico di “Fase” in cui più fattori concorrono insieme per ottimizzare un evento dinamico positivo in contrapposizione al concetto di “Sfasamento” in cui fasi diverse entrano tra loro in competizione, o in aperto conflitto creando fenomeni di disturbo e di distruzione.
Essere in fase = Equilibrio = Benessere = Metabolismo Anabolico (giovinezza, buona forma fisica).
Essere sfasato = Squilibrio = Malessere = Metabolismo Catabolico (malattia, invecchiamento… obesità).