È stata ricoverata ed operata nel reparto di clinica chirurgica della Seconda Università di Napoli, la donna che la settimana scorsa
si era sottoposta ad intervento di Liposuzione presso lo studio di un giovane chirurgo plastico napoletano.
La diagnosi all’atto del ricovero è stata “Infarto intestinale”. Come sempre molto attenti allo scoop, i media hanno immediatamente
associato le due cose. Abbiamo per questo motivo deciso di intervistare alcuni importanti professionisti napoletani per chiarire quale
può essere la correlazione tra Liposuzione ed Infarto Intestinale.
si era sottoposta ad intervento di Liposuzione presso lo studio di un giovane chirurgo plastico napoletano.
La diagnosi all’atto del ricovero è stata “Infarto intestinale”. Come sempre molto attenti allo scoop, i media hanno immediatamente
associato le due cose. Abbiamo per questo motivo deciso di intervistare alcuni importanti professionisti napoletani per chiarire quale
può essere la correlazione tra Liposuzione ed Infarto Intestinale.
“Se la diagnosi è infarto intestinale è impossibile che un intervento di liposuzione eseguito in modo classico – afferma il Dott. Raffaele
Ceccarino – possa generare un simile danno. Il grasso rimosso, nella peggiore delle ipotesi può arrivare a generare un trombo, ma
questo crea problemi polmonari e non un infarto intestinale. È probabile che la paziente avesse già qualche problema precedentemente.
In questo caso giornali e tv danno per scontato eventuali correlazioni, che in questo caso sembrano davvero inesistenti”.
Ceccarino – possa generare un simile danno. Il grasso rimosso, nella peggiore delle ipotesi può arrivare a generare un trombo, ma
questo crea problemi polmonari e non un infarto intestinale. È probabile che la paziente avesse già qualche problema precedentemente.
In questo caso giornali e tv danno per scontato eventuali correlazioni, che in questo caso sembrano davvero inesistenti”.
“L’intervento di Liposuzione, prevede la rimozione delle cellule di grasso che possono, dopo rimosse, generare trombi – afferma il
Dott. Renato Cappelletti anestesista e medico estetico – ma è praticamente impossibile, a meno di gravi problemi cardiaci, il passaggio
del trombo dalla parte destra a quella sinistra del cuore, condizione indispensabile affinché possa avvenire poi l’infarto intestinale.
È chiaro che in questo caso non c’è correlazione tra l’intervento di chirurgia plastica e l’infarto intestinale. Esiste anche la possibilità di un infarto venoso ma la genesi in tal caso è di tipo addominale per problemi peritoneali o di scarico portale. È molto difficile pensare ad un interessamento venoso intestinale a partenza dal sistema venoso degli arti inferiori o della parete addominale perché i due sistemi scaricano in modo diverso.”.
Dott. Renato Cappelletti anestesista e medico estetico – ma è praticamente impossibile, a meno di gravi problemi cardiaci, il passaggio
del trombo dalla parte destra a quella sinistra del cuore, condizione indispensabile affinché possa avvenire poi l’infarto intestinale.
È chiaro che in questo caso non c’è correlazione tra l’intervento di chirurgia plastica e l’infarto intestinale. Esiste anche la possibilità di un infarto venoso ma la genesi in tal caso è di tipo addominale per problemi peritoneali o di scarico portale. È molto difficile pensare ad un interessamento venoso intestinale a partenza dal sistema venoso degli arti inferiori o della parete addominale perché i due sistemi scaricano in modo diverso.”.
In questo momento, la 60-enne è in coma e le è stato anche asportato parte dell’intestino. Ma questo, per corretta informazione non
significa che il medico che ha eseguito l’intervento è colpevole. Saranno le autorità competenti a verificare l’eventuale correlazione tra
l’intervento e l’infarto intestinale, ma al momento ci sentiamo di non fare terrorismo mediatico contro la chirurgia plastica per un caso
di “presunta” correlazione scatenata dai media.
significa che il medico che ha eseguito l’intervento è colpevole. Saranno le autorità competenti a verificare l’eventuale correlazione tra
l’intervento e l’infarto intestinale, ma al momento ci sentiamo di non fare terrorismo mediatico contro la chirurgia plastica per un caso
di “presunta” correlazione scatenata dai media.





