Sclerosi multipla, Sla, Alzheimer e Parkinson: convegno a Napoli.

Sclerosi multipla, Sla, Alzheimer e Parkinson: convegno a Napoli.
(Il Mattino) Dalla Sclerosi multipla al morbo di Alzheimer, dalla Sla al morbo di Parkinson. Per due giorni Napoli sarà la capitale mondiale della ricerca sulle malattie neurodegenerative.
Oggi e domani farà tappa per la primaolta a Napoli il congresso mondiale dell’ISNVD – International Society for Neurovascular Disease, l’associazione scientifica internazionale che promuove la ricerca, lo sviluppo, le applicazioni, la formazione e la diffusione a livello mondiale di informazioni sulle alterazioni vascolari cerebrali nelle malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla ed altre patologie simili. 
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del CNR, l’Istituto SDN di Ricerca diagnostica e nucleare e l’Università degli Studi di Napoli Federico II, radunerà a Napoli i più illustri esperti internazionali di malattie vascolari cerebrali come neurologi, neurochirurghi, angiologi, neuroradiologi, biologi, fisici, chirurghi vascolari e radiologi interventisti.
Dagli Stati Uniti alla Cina, dal Canada ai principali Stati europei al congresso internazionale dell’ISNVD, presieduto dal fondatore dell’Istituto SDN, Marco Salvatore e con la direzione scientifica del direttore dell’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del CNR, Marcello Mancini, ci saranno i massimi rappresentanti mondiali dei principali Centri di ricerca, Atenei ed ospedali che si occupano di malattie neurovascolari. 
Le diverse sessioni di lavori che prenderanno il via oggi alle ore 9 presso il Centro Congressi Partenope dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (in via Partenope 36 sul lungomare di Napoli) saranno focalizzate su eziologia, scienza di base, scienza delle immagini e associazioni tra anomalie del sistema vascolare cerebrale e una vasta gamma di disturbi neurologici. E soprattutto verranno presentate tutte le ultime novità in ambito diagnostico e terapeutico. Novità di grande importanza se si pensa ai numeri di soggetti afflitti da queste patologie. In Europa, ci sono tra i 6,3 e 7,3 milioni di persone affette soltanto dalla malattia di Alzheimer, la classe più frequente di malattie neurodegenerative. E si prevede che il morbo di Alzheimer e le altre forme di demenze quadruplicheranno entro il 2050, mentre per il morbo di Parkinson si stima un raddoppio dei casi già nel 2030. 
I costi per la cura del morbo di Alzheimer e dei disturbi correlati sono compresi tra 105 e 160 milioni di euro all’anno in tutta l’Unione Europea.
“I trattamenti esistenti per le malattie neurodegenerative – anticipa Marcello Mancini, direttore del l’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del CNR – hanno un’efficacia limitata e, soprattutto, affrontano i sintomi piuttosto che le cause. La ricerca internazionale e gli investimenti nella ricerca sulle malattie neurodegenerative sono, invece, rivolti proprio a trovare le cause di queste patologie e alla individuazione di modalità adeguate di cura e di tecniche diagnostiche sempre più avanzate perché solo una diagnosi precoce può consentire trattamenti mirati più efficaci di quelli attuali”. 
La presentazione del Programma di ricerca sulla sclerosi multipla e sulla SLA 
Tra i momenti scientificamente più interessanti del congresso internazionale ci sarà la presentazione dei primi risultati del Programma di ricerca sulla Sclerosi multipla e sulla SLA a cui stanno lavorando da oltre 2 anni i Dipartimenti di Scienze biomorfologiche e funzionali e di Scienze neurologiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II in collaborazione con l’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del CNR e i Dipartimenti di Scienze chirurgiche, anestesiologiche e radiologiche e di Fisica dell’Università degli Studi di Ferrara. 
Un progetto che, come anticipa Marcello Mancini, direttore del l’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del CNR e tra i coordinatori del programma di ricerca diretto da Marco Salvatore, “partendo dal reclutamento di pazienti affetti da Sclerosi multipla come modello di malattia autoimmune e di pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) come modello di malattia neurodegenerativa, unitamente ad un gruppo di soggetti sani, si è posto l’obiettivo di acquisire nuove conoscenze sulle alterazioni vascolari e della perfusione cerebrale in pazienti con malattie neurodegenerative, di migliorare l’imaging neuroradiologico delle malattie neurodegenerative utilizzando metodiche in grado di svelare le alterazioni vascolari associate e di identificare condizioni genetiche di predisposizione alle alterazioni vascolari nei pazienti affetti da Sclerosi multipla e SLA”.
 
Anche in questo caso si tratta di studi innovativi di grande importanza se si pensa che ormai circa 250.000 persone in Europa e circa 350.000 negli Stati Uniti hanno una diagnosi certa di Sclerosi multipla. Soltanto in Italia ci sono circa 71.000 malati, con una frequenza di 1 ogni 1.000-1.500 abitanti. Decisamente allarmante il dato della Campania dove ci sono 7.000 casi di malattia e si registra un aumento dei casi in età pediatrica.

“Si tratta di una malattia – sottolinea Marco Salvatore, coordinatore del Programma di ricerca – con un impatto economico e sociale molto elevato, soprattutto in relazione al fatto che colpisce soggetti giovani, che ha un decorso cronico con tendenza alla progressione e che può essere altamente invalidante ed è evidente allora l’importanza di questa nostra riflessione internazionale sullo sviluppo di nuove tecniche diagnostiche in grado di effettuare diagnosi precoci e sicure e di approfondire i numerosi aspetti fisiopatologici della malattia per trovare nuove terapie sicure ed efficaci che influenzino positivamente il decorso della patologia”.

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