Via libera della Camera alla legge sull’autismo. Entreranno nei Lea diagnosi e cura.

Via libera della Camera alla legge sull’autismo. Entreranno nei Lea diagnosi e cura.
Linee di indirizzo aggiornate ogni tre anni, più ricerca in materia e soprattutto inserimento dell’autismo nei Livelli Essenziali di Assistenza. Con 296 voti a favore e 6 contrari la Camera ha dato il via libera alle Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie. “Grande soddisfazione per un’approvazione rapida della legge e per il lavoro svolto in Commissione Affari Sociali della Camera” è espressa da Paola Binetti (Ap), relatrice della proposta di legge. “Tante belle parole e nessun miglioramento concreto. In sostanza, una presa in giro” per il Gruppo del Movimento 5 Stelle che si è astenuto dal voto “per rispetto delle persone con disabilità e delle associazioni che si occupano di autismo”.
Patologia diffusa. Patologia ignota ma diffusa, l’autismo, secondo il Centers for Disease Control and Prevention (organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America), colpisce un bambino americano su 88. Con tasso di incremento cresciuto di 10 volte negli ultimi 40 anni, viene considerata una quasi-epidemia, dovuta, spesso, secondo recenti studi, a fattori genetici e ambientali. Per aiutare le persone colpite e le loro famiglie, il testo approvato oggi si basa su tre punti.
Linee di indirizzo per prevenzione e cura. Innanzitutto, prevede l’aggiornamento triennale delle Linee di indirizzo per prevenzione e cura, estendendole non solo alla vita del bambino autistico ma anche all’adolescente e adulto. Inoltre prevede l’inserimento dell’autismo nei Lea per garantire uniformità di trattamento nelle varie regioni. Infine impegna il ministero della Salute a promuovere ricerca di tipo biologico e genetico, ma anche di tipo riabilitativo e sociale. Il tutto, in base al contestato l’articolo 6 che prevede invarianza finanziaria, senza alcun fondo aggiunto. “Una scelta dettata dalla attuale situazione economica”, spiega Binetti, “pensata anche per evitare che la legge venisse bloccata in Commissione Bilancio”. “Il vulnus più evidente – per Marisa Nicchi (Sel) – è non aver voluto prevedere alcuno stanziamento aggiuntivo per attuare quanto previsto dalla legge”. “Così com’è, il testo resta di fatto poco più di una dichiarazione di intenti. Continua a leggere … 
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