
Il periodo più adatto per cancellare un tatuaggio, i test preliminari, le nuove tecniche per rimuovere i tattoo. Tutto quello che c’è da sapere e da fare quando abbiamo cambiato idea.
Più del 40% degli italiani che hanno un tatuaggio vorrebbero tornare indietro e non rifarlo più. Aumentano insomma i pentiti del tattoo che si rivolgono ai chirurghi plastici per eliminare il disegno sulla pelle Un´operazione oggi possibile con l´uso dei laser di nuova generazione, ma che comunque “resta complessa”, spiega Maurizio Valeriani, primario di chirurgia plastica all´ospedale San Filippo Neri di Roma, sottolineando che le richieste per eliminare i tattoo cominciano con il primo sole primaverile.
Quando cancellare il tatuaggio
In realtà, le stagioni più adatte per rimuovere un tatuaggio sono l´autunno e l´inverno: “Sia perché i raggi del sole vanno evitati dopo il trattamento, sia perché sono necessarie molte sedute, distanziate di qualche settimana, per ottenere il risultato desiderato”, dice l´esperto. “Negli ultimi anni si registra un evidente aumento di richieste per eliminare i tatuaggi. Perché è cresciuto il numero di persone tatuate (si stima che siano circa 8 milioni gli europei con almeno un disegno sulla pelle), ma anche perché si ritiene che sia un´operazione più facile che in passato”. Una convinzione in larga misura fondata.
Le tecniche per cancellare il tatuaggio
“Un tempo”, spiega Valeriani, “erano necessari trattamenti aggressivi, come dermoabrasione, crioterapia, asportazione chirurgica. Interventi che comportavano cicatrici più o meno visibili, comunque permanenti”. Oggi, invece, “ci sono laser molto sofisticati, i cosiddetti Q-Switchet, con la possibilità di dare un impulso di qualche microsecondo: si interviene con un´altissima energia su piccolissime particelle del tatuaggio che vengono vaporizzate. Queste vengono eliminate attraverso la pelle stessa o frammentate in maniera che i macrofagi, le nostre cellule-spazzino incaricate di eliminare i piccoli corpi estranei, riescano a spazzarle via”.