BPCO: nuove linee guida sulla doppia broncodilatazione. Il parere dell’esperto

BPCO: nuove linee guida sulla doppia broncodilatazione. Il parere dell’esperto

Pubblicato da poco il nuovo report GOLD (Global Initiative on Obstructive Lung Diseases), il documento più importante per la diagnosi, la prevenzione e il trattamento della BPCO.

Quali le novità più importanti? In primo luogo, dicono le GOLD, per controllare la patologia occorre iniziare con la doppia broncodilatazione, l’associazione tra LAMA e LABA, combinazione che diventa terapia di prima scelta alla diagnosi. Il quadro va modificato se alla diagnosi si verifica una quantità elevata di eosinofili nel sangue. Un numero superiore a 300 suggerisce di passare alla triplice terapia, aggiungendo cioè ai LABA LAMA anche l’ICS, il corticosteroide. Rispetto al passato ICS LABA non è più raccomandato nel paziente con BPCO.
Le nuove raccomandazioni inoltre puntano l’attenzione sul rischio di riacutizzazione e di peggioramenti, che possono essere contrastati con trattamenti su misura da studiare caso per caso e con terapia da ottimizzare se si riscontra un non adeguato controllo della patologia.
A Mio parere una sfida, per il futuro, penso possa essere la diagnosi precoce perché spesso i pazienti arrivano dallo specialista quando hanno un elevato livello di evoluzione della malattia e perché l’efficacia dei trattamenti aumenta con la presa in carico precoce.
Dobbiamo fare diagnosi in chi inizia ad avere i sintomi: un 40-50enne che ha una storia di esposizione al fumo da almeno 20-30 anni, ad esempio. In particolare, sta aumentando la proporzione delle donne per l’aumento delle fumatrici. In Italia il 20-23% (degli over 14, Ndr) è fumatore, ma c’è un incremento delle donne.

 

a cura del dr. Luigi Ferritto, specialista in pneumologia e malattie dell‘apparato respiratorio