
La denuncia dell’Ordine dei Farmacisti nella conferenza stampa di apertura della manifestazione inaugurata a Firenze. Ecco le proposte della Federazione per evitare il disastro. Dalla programmazione vincolata degli accessi ai corsi di laurea alla farmacia dei servizi multifunzionale inserita nella riforma della medicina territoriale in atto. Ma anche nuova remunerazione per il lavoro del farmacista in farmacia e la reintroduzione dei farmaci innovativi nelle farmacie come misure di rilancio del settore colpito da una crisi profonda.
Si sono aperti i battenti della terza edizione di FarmacistaPiù la convention promossa da Fofi, Fondazione Cannavò e Utifar che in tre giorni di convegni e dibattiti vedrà impegnate a Firenze migliaia di farmacisti provenienti da tutta Italia. Come sta il settore? Quale futuro aspetta le giovani leve? Ai due quesiti hanno dato oggi le prime risposte i vertici della Federazione degli Ordini dei farmacisti in una confernenza stampa cui hanno partecipato il presidente Andrea Mandelli, il vice presidente Luigi d’Ambrosio Lettieri, il segretario Maurizio Pace, il tesoriere Mario Giaccone e il presidente di Utifar Eugenio Leopardi.
“Quando si parla di farmacisti, quasi sempre,- hanno esordito i vertici della Fofi – si pensa solo alla farmacia, intesa come luogo fisico di esercizio dell’attività di vendita di farmaci e presidi sanitari. Raramente si parla di farmacisti, in quanto tali, indipendentemente che siano proprietari o meno di una farmacia”.
Questo equivoco ha senza dubbio radicato una visione della professione del farmacista che ormai non risponde più alla realtà del settore. Basti pensare che in Italia, una volta concluse le nuove assegnazioni di farmacie dopo il concorso straordinario di qualche anno fa, si conteranno circa 21mila farmacie di cui 18mila private, tutte convenzionate con il Ssn. Sono poi presenti circa 4mila parafarmacie private.
Questo equivoco ha senza dubbio radicato una visione della professione del farmacista che ormai non risponde più alla realtà del settore. Basti pensare che in Italia, una volta concluse le nuove assegnazioni di farmacie dopo il concorso straordinario di qualche anno fa, si conteranno circa 21mila farmacie di cui 18mila private, tutte convenzionate con il Ssn. Sono poi presenti circa 4mila parafarmacie private.
Ma i farmacisti attivi iscritti all’Ordine sono ben 92mila e non tutti possono contare su una titolarità di farmacia o parafarmacia che in ogni caso devono fare i conti anch’esse da anni con la crisi economica che ha colpito anche questo settore.